di Paolo Mirri
La sintomatologia da panico è un'esperienza particolarmente pesante da gestire per l'individuo. Il panico presenta una costellazione di sintomi fisici e psichici che allertano particolarmente la persona che lo sta provando e la portano addirittura a credere di stare per impazzire o di morire.
I sintomi più comuni del panico sono:
Come potete ben valutare è una costellazione di sintomi molto varia, e chiaramente non sempre si presentano tutti insieme, ogni persona esprime il suo panico con alcuni o svariati di questi segnali.
Discutiamo del panico e facciamoci intanto una domanda: cos'è questa spaventosa sintomatologia?
La definizione più appropriata forse è anche la più riduttiva, da alcuni punti di vista: il panico è la paura della paura. La persona quindi si spaventa di alcuni correlati fisici o mentali della paura che sta vivendo in una determinata situazione. L'individuo che soffre il panico ha una difficoltà a riconoscere e a nominare l'emozione scatenante il panico, non la riconosce come propria, e lì scaturisce l'attacco.
Questa esperienza, vissuta in modo particolarmente intenso e spesso catastrofico, ha un esordio percepito come abbastanza improvviso, o come una rapida escalation dell'ansia ed ha una durata variabile, tendenzialmente una crisi di panico ha una durata media di 10-20 minuti.
Una crisi di panico può, diciamo, sensibilizzare la persona ad esperire nuovi attacchi. Il paziente vive questa esperienza catastrofica e mette in atto dei personali accorgimenti onde evitare nuove crisi, i più comuni e intuibili sono i seguenti:
Tutte queste strategie che, per quanto siano comprensibili, adottando la prospettiva di una persona che soffre di panico, purtroppo portano ad un'inasprimento della condizione clinica della persona, ad un'aggravamento dell'ansia e, talora, all'insorgere di altri sintomi diversi dal panico, il più comune la depressione.
Come si può intervenire sul panico in modo scientifico e non "self made"? Vi sono varie forme di psicoterapia e di interventi psicologici che aiutano la persona a superare quel brutto periodo della sua vita.
Nell'intervento Costruttivista Post-Razionalista studiamo il panico insieme al paziente, fino a prova contraria è lei o lui il vero esperto del suo panico, in quanto è colei o colui che lo prova (spesso ogni giorno e svariate volte al giorno). Sarà il paziente che racconterà al terapeuta il suo panico, le sue esperienze che lo preoccupano, quelle dalle quali vuole scappare. Paziente e terapeuta si caleranno nella storia, inizieranno a dare un nome alle sue emozioni e troveranno poi insieme dei modi più efficaci per vivere quelle emozioni, senza esserne sopraffatti.