In questo breve articoletto provo a dare una risposta ad alcune cose che si sentono dire nella vita quotidiana sugli psicologi. Come ho già sostenuto altre
volte,ritengo che, se c’è da ricercare un “colpevole” nell'aver distorto o nel non l’aver saputo tramandare un’adeguata immagine dello psicologo, non bisogna andare troppo lontano: questa
ipotetica colpa ce l’abbiamo noi psicologi. La nostra professione è molto importante socialmente, è molto versatile, ha delle basi scientifiche ben definite, ma nonostante questo in molte persone
alberga ancora un’immagine dello strizzacervelli che si trova a ponte tra quella di uno stregone e quella di uno scienziato pazzo. E questo perché non ci siamo saputi vendere: la psicologia è
parecchio difficile da divulgare, in quanto è un’impresa mantenere scientificità diminuendo il carico informativo. Pensateci bene, per noi Costruttivisti addirittura, più le teorie sono
articolate, approfondite, transdisciplinari, complesse, più sono scientifiche! E’ difficile quindi essere sintetici in questo contesto.
Detto questo vediamo di tirare in ballo alcune delle cose che si sentono dire su noi psicologi (o sui nostri clienti).. proverò quindi a dare la mia visione delle
cose su queste “teorie naives”.
“Lo psicologo legge nella mente”: No, non abbiamo questa facoltà perché siamo esseri
umani. Anzi, spesso buona parte del nostro lavoro sta nel cercare di comprendere il senso di quanto ci viene comunicato. Noi Costruttivisti poi il senso non lo comprendiamo certo da soli! Lo
facciamo in uno sforzo congiunto col nostro cliente. Il cliente ci porta i contenuti e dei comportamenti, noi abbiamo le tecniche e dei modelli scientifici per organizzarli.
“Lo psicologo pratica l’ascolto”: E’ molto parziale tanto da essere quasi sbagliata.
Non siamo un servizio d’ascolto. Lo psicologo in quanto professionista che si interfaccia un cliente ascolta le sue trattazioni. Poi c’è tutto il lavoro: ovvero c’è da agire sui temi di vita che
il cliente porta. Lì entrano in gioco la tecnica professionale e le strategie. Un colloquio psicologico, concettualmente parlando, è più simile a una schermaglia che a un servizio
d’ascolto.
“Dallo psicologo si fanno quattro chiacchere”: Quattro chiacchere si fanno al bar, non
si paga un professionista per fare delle chiacchere. Spesso si arriva dallo psicologo in uno stato di necessità, quindi con una certa sofferenza soggettiva. Lo spirito è sicuramente diverso da
quello delle quattro chiacchere. Poi lo psicologo attento potrà decidere, nel rispetto degli spazi offerti dal cliente, se andarci “molto piano” o provare ad approfondire. Ma resta comunque un
atto professionale qualificato.
“Lo psicologo dà gli psicofarmaci”: No. Lo psichiatra fa farmacoterapia, lo psicologo
ha studiato psicofarmacologia ma è abilitato al sostegno psicologico; può richiedere ad uno psichiatra, come coadiuvante al suo trattamento, un supporto farmacologico.
“La psicologia è una scienza femminile”: Inesatto, secondo me. Era una scienza
prevalentemente studiata da maschi, vedete i maggiori nomi della psicologia, in proporzione vi sono molti più maschi che femmine. Quindi la maggior parte delle basi teoriche che utilizziamo sono
scritte al maschile, con una forma mentis al maschile. Adesso, sicuramente, la maggior parte degli psicologi è di sesso femminile (80-90% circa). Una percentuale spaventosa! Molto probabilmente
questi psicologi scriveranno, quindi è ragionevole pensare che la psicologia del futuro sarà maggiormente orientata al femminile.
“Dallo psicologo ci vanno i malati di mente”: Posto che, scientificamente e
personalmente parlando, non apprezzo particolarmente il concetto di “malato di mente” o di “matto”, e avrei da dire tanto in merito a questa dicitura, questa credenza è errata. Chi va dallo
psicologo ha uno stato di necessità, spesso legato ad una sofferenza soggettiva non indifferente. Ma per fare diagnosi di psicopatologia devono sussistere determinati sintomi, e non è
necessariamente detto che siano presenti nel cliente... si può soffrire su temi di vita ed essere in difficoltà anche senza sintomi.
“Lo psicologo costa tanto”: In genere è un intervento che costa. Poiché è più o meno
lungo (in media da qualche mese ad un anno) e lo psicologo ha un suo onorario. E’ altrettanto vero che spesso costa di più, in termini esistenziali e talora anche economici, il non affrontare un
determinato problema.
“Visto che in psicologia ci sono tante teorie che dicono cose diverse è possibile che nessuno
abbia scoperto la realtà”: Verissimo, quasi una certezza! Le scienze non sono la realtà e il crederlo vuol dire peccare di scientismo. Siamo esseri umani, quindi proponiamo continuamente,
con il nostro sapere, dei modelli che tendono ad aggiornarsi, e speriamo di generare sempre più realtà da questo gioco! Sapete cos’è un modello? E’ un po’ come guardare una stanza dal buco della
serratura, se cambi inclinazione cambi modello, quindi cambi prospettiva delle cose. Non a caso è vero che fra teorie psicologiche diverse vi sono concetti molto dissonanti ma anche degli
elementi in assoluta continuità ed estremamente simili.
“Tanto lo psicologo non può far nulla”: No, questo non è vero. Spesso i risultati ci
sono. Ovviamente da solo lo psicologo non può far nulla, ma è un lavoro che si fa insieme e dall’alleanza tra psicologo e cliente si possono raggiungere obiettivi non impossibili (come cambiare
una personalità, eliminare un sentimento o un’emozione) ma soddisfacenti, come scoprire parti di sé non prese in considerazione, lavorare sulle relazioni, ritrovare finalmente uno stato di
benessere.